Batterie ed elementi

Inserito in: mchisari@Ven, 16/07/2004 - 17:47 — modificato Ven, 14/07/2006 - 20:45

Batterie ed elementi

Batterie collegate in serieUna volta Beppe Grillo ci fece un "pezzo" di uno spettacolo; con un cacciavite si apriva la batteria, e dentro ci trovavi le spesse pile che compravi dall'elettricista ad un terzo del prezzo della batteria. Un salvatore, un po' di stagno, un po' di praticaccia, e via... Putroppo oggi non è più così: le batterie sono un monoblocco sigillato, usano un'elettronica interna ed elementi introvabili in commercio (almeno finché qualcuno non si decide a venderli...), e quindi tocca comprarle a prezzo pieno... Ad ogni modo, le batterie sono sempre costituite da diversi elementi montati in serie, ovvero il positivo di ogni batteria col negativo della successiva. In questa configurazione, la tensione è pari alla somma di quella delle batterie, mentre la capacità rimane la stessa. I primi telefoni cellulari andavano a 7,2. Volt (Nokia Cityman), poi per qualche generazione ci si è fermati sui 6 volt (Nec P3 e P4, Nokia 2110. Motorola 8x00), poi siamo scesi a 4,8 (Nec P7), ed infine, oggi, a 3,6 volt (Nokia 5110 e 6110); quest’ultima tensione può essere comodamente fornita da un singolo elemento al Litio. Anche se una batteria a tensione più bassa ha in sé meno energia, i telefoni a tensioni più basse consumano in realtà meno, e durano di più; merito della sofisticazione dell'elettronica...

In passato si diceva che le batterie, per evitare l'effetto memoria, andavano scaricate completamente; così qualcuno ha provato a scaricare la batteria a zero volt, ed ha dovuto comprarne una nuova. Infatti, la robustezza di una batteria è pari a quella dell'elemento più debole; a causa delle minime differenze di capacità sempre esistenti tra un elemento e l'altro, quando il primo elemento è sceso a zero volt gli altri sono ancora intorno agli 1,2 volt. Continuando a consumare corrente, gli altri elementi cominciano a caricare al contrario l'elemento scarico. Questo è il miglior modo per distruggere una Ni-Cd, senza speranze di recupero. Alla prossima ricarica, l'elemento caricato inversamente rimane a zero volt o ci torna quasi subito, e la batteria è da buttare.

Per sicurezza, quindi, una batteria al Nichel da N volt non dovrebbe mai essere portata sotto gli N-1,2 volt (che corrisponde al momento in cui un singolo elemento è scarico mentre gli altri sono ancora carichi). Alcuni pessimi scaricabatterie non rispettano questa semplice precauzione, portando in breve tempo la batteria a morte prematura. Per inciso, un ottimo e sicuro scaricabatterie è quello di chiamare con il cellulare un numero gratuito e lasciarlo in conversazione finché non si spegne... (Nota: non sarà un utilizzo molto corretto dei servizi del vostro gestore, ma se lo fate una volta ogni tanto, come vi consiglio per altri motivi, non credo che nessuno se ne lamenti). Viceversa, mai scaricare una batteria ricaricabile con una lampadina, sempre per evitare di portarla a zero, con conseguente decesso.

Se aprite la batteria guasta e misurate la tensione su tutti gli elementi, scoprirete che hanno ceduto solo un elemento o due; si potrebbe essere quindi tentati di cambiare solo quelli, nel caso in cui riusciste a trovarli in vendita. Tuttavia, gli elementi rimasti sarebbero ormai molto più deboli di quelli nuovi, e sarebbero "uccisi" (caricati inversamente) da quelli nuovi, giovani e forti, alla prima scarica profonda. Per questo è buona regola di sostituire sempre gli elementi tutti insieme.