Si cominciano a trovare comunemente delle nuove interessanti batterie Ni-Mh a bassa autoscarica. Si tratta di batterie che utilizzano la tradizionale e collaudata tecnologia delle pile al'idrato di nichel, che però, grazie a piccole modifiche costruttive, hanno un'autoscarica significativamente più bassa. Cosa vuol dire? Vuol dire che le trovate sugli scaffali già pronte all'uso, come le pile normali, solo che, dopo averle usate, le potete ricaricare centinaia di volte usando un qualsiasi ricaricatore per batterie Ni-Mh. Inoltre, una volta ricaricate le potete mettere nel cassetto o direttamente nell'apparecchio e riprenderle anche dopo qualche mese.
Le Ni-Mh a bassa autoscarica, infatti, dopo un anno conservano il 70% della carica originale; una Ni-Mh comune, invece, già dopo due o tre mesi è quasi completamente scarica.
Rispetto alle Ni-Mh tradizionali, c'è una lieve riduzione di capacità, ed un costo di poco maggiore. C'è però anche da valutare che, se ne fate un uso saltuario, la maggiore tenuta di carica potrebbe addirittura aumentarne la capacità effettiva, mentre il fatto che impieghino moltissimo tempo a scaricarsi potrebbe prolungarne la durata, in termini di cicli di carica/scarica.
Quelle che ho visto finora in vendita nella grande distribuzione sono le Uniross Hybrio (Panorama) e le SBS Biready (Emmezeta); tuttavia, quasi tutti i produttori di batterie ormai le hanno a catalogo. Il prezzo per una confezione da 4 AA (stilo) da 2100 MAh è intorno ai 15 euro, ma si possono trovare a meno nei negozi online; se ne trovano anche nel formato AAA (ministilo).