Nota: gran parte del contenuto di questa pagina è obsoleto, riferendosi ad una situazione del 1998; e fortunatamente, comunque, le considerazioni che contiene sono oggi decisamente più note a tutti, come dimostra l'esistenza di fatturazioni al secondo esplicitamente "con" e "senza" scatto alla risposta.
Ovvero: storia (a lieto fine?) di marketing e di furbizia...
Introduzione
Nell'ottobre 1995 entra in funzione Omnitel, il primo gestore privato per la telefonia mobile (Telecom Italia, infatti, era ancora sola e pubblica). Da allora si è scatenata una guerra di offerte promozionali, ed i prezzi sono calati... ma ne siamo proprio sicuri? Certo, oggi vi sono innumerevoli contratti differenti, ed offerte speciali per cui non si paga l'attivazione (200.000 lire risparmiate). Tuttavia, sul fatto che oggi una telefonata costi meno occorrerebbe riflettere un po', osservando come vengono conteggiati i secondi di conversazione.
Alla sua nascita, Omnitel lancia tre diversi tipi di contratto (contro i 2 TIM, all'epoca "scorporanda" da Telecom Italia). Due di essi, uguali a quelli del gestore "storico" (Free Time e Business), oltre a ricalcare alle tariffe già offerte dal gestore pubblico, vengono fatturati "alla vecchia maniera", ossia a scatti, mentre un terzo, innovativo (Night & Day), viene fatturato con la nuova modalità "al secondo". La prima modalità è quella tuttora utilizzata per il telefono di casa: alla risposta del chiamato, si paga il primo scatto; dopo un tempo prefissato si paga il secondo scatto, e così via; il costo dello scatto nel 1995 è di 127 lire più IVA. Nella fatturazione "al secondo", invece, si paga per il numero di secondi effettivi di conversazione; in altre parole, mentre con la fatturazione "a scatti" si paga in anticipo per un certo numero di secondi, sia che li si utilizzi tutti sia solo una parte, con la fatturazione "al secondo" si paga solo per quanto si comunica. Meglio il secondo, quindi? No; non facciamoci fuorviare, la convenienza è solo apparente!
Infatti, Omnitel specifica che, "alla risposta", avviene una fatturazione di ben 200 lire più IVA. Molti pensano che sia più o meno la stessa cosa, si paga meno da una parte e più dall'altra. Pochissimi si rendono conto che questo significa invece pagare sistematicamente 136,5 lire in più, ad ogni telefonata! Questo vuol dire, per chi telefona una sola volta al giorno, 8.190 lire a bolletta.
La TIM, che usa ancora la fatturazione "a scatti" anche sul nuovo piano tariffario che lancia in risposta al "Night & Day" (denominato "Eurotime"), tenta di far afferrare al pubblico il difficile concetto con una campagna pubblicitaria, che non varchi il limite (vietato all'epoca) della pubblicità comparativa: "TIM conviene sempre - Uno scatto dura fino a 45 secondi". Nel frattempo, probabilmente, il marketing Omnitel ha scoperto che nessuno si è ancora accorto della nuova "tassa nascosta", ed estende la nuova modalità di fatturazione a tutti i suoi contratti.
A novembre 1996 TIM, ha ormai mangiato la foglia e facendo proprio l'adagio "se non puoi battere il nemico, alleati a lui", decide di introdurre anch'essa la fatturazione al secondo, con le stesse identiche modalità di Omnitel, sulle carte prepagate, novità appena lanciata sul mercato. Da giugno 1997, poi, anche i contratti normali vengono fatturati allo stesso modo. Tutti i vecchi abbonati sono forzati a passare ai nuovi contratti (Omnitel, invece, non forza i suoi clienti, ma li "incoraggia" con telefonate e lettere. Chi resiste consegue così notevoli risparmi...). Piccole limature sui prezzi praticati dai due gestori sono ampiamente compensate dall'aumento "nascosto" nella modalità di fatturazione.
Ma nel frattempo Omnitel ha già allungato il passo. Qualche mese prima, dovendo lanciare anch'essa la propria carta prepagata, si trovava nella necessità di mostrare l'importo residuo sul visualizzatore del telefonino, nuovo servizio che ancora il concorrente non offre. Per farlo reintroduce ora, solo per le carte prepagate, la fatturazione a scatti, con due "cattiverie" in più: lo scatto costa ora 200 lire IVA inclusa (non più 127+IVA), ed inoltre il primo dura solo 3 secondi. Un altro aumento nascosto, con relativo esperimento da parte del marketing? Pare di si. Infatti, a giugno 1997, Omnitel lancia altri contratti (non prepagati) che utilizzano anch'essi la nuova fatturazione. Telefonare per 4 secondi ora costa 400 lire, mentre una volta ne costava 151; l'aumento è del 165%! Quel che è peggio è che le telefonate che costano più care sono le più brevi, ovvero il tipico caso delle telefonate che cadono dopo un paio di secondi perché il segnale è insufficiente. I due gestori, in sostanza, lucrano (in misura differente) sulla loro inefficienza.
Stavolta però gli utenti sono più furbi: protestano, e il marketing è costretto a fare marcia indietro: decide così di abolire la nuova tariffazione "a scatti" su tutti i contratti, lasciandola solo sulle prepagate (ricaricabili).
I grafici
Avviso: questa parte contiene linguaggio tecnico esplicito. Trattandosi di informazioni obsolete, se ne consiglia la lettura solo a soggetti particolarmente curiosi.
Poiché un grafico vale più di mille parole, ecco il grafico del costo delle telefonate, con la vecchia "a scatti", la "al secondo più scatto alla risposta" di TIM e la "doppio scatto in 3 secondi" di Omnitel. Ho scelto due casi estremi: quello a 170 e quello a 1950 lire/minuto, che sono le tariffe più alta e più bassa incontrabili all'epoca su un cellulare.
Come si può vedere, il tanto vituperato conteggio "a scatti" è di gran lunga il più conveniente. La tariffazione delle ricaricabili Omnitel è quasi ovunque maggiore di quella di TIM. Questo è molto più evidente se andiamo a calcolare il costo al minuto della telefonata (in pratica, dividiamo ciascun valore di questo grafico per la durata in secondi).
Come si vede, al crescere della durata della telefonata il tipo di fatturazione incide sempre meno; per durate inferiori ai due minuti invece ci sono differenze ragguardevoli. Considerate però che la durata media di una telefonata si aggira sui 3 minuti.
Vediamo ora cosa succede se il costo della telefonata sale a 1950 lit/min.
Come si vede, a causa della vicinanza degli scatti i tre costi non sono molto distanti tra loro. Succede anche un fenomeno curioso: poiché i primi 3 secondi sono paragonabili alla durata di uno scatto normale, la tariffa TIM risulta lievemente meno conveniente (in media) di quella Omnitel. Ma è una magra consolazione: è molto raro che per telefonare si impieghi questa fascia oraria, ed il risparmio (cui si aggiunge il fatto che la tariffa TIM corrispondente è di 1940 lire/min. e non 1950) quasi inesistente. Vediamo anche il costo al minuto:
Qui è ancora più evidente il risparmio conseguito con la fatturazione Omnitel ed, a maggior ragione, con quella a scatti. Se ne deduce che la fatturazione Omnitel conviene solo nelle fasce orarie ad alto costo, quindi quando il telefono viene raramente utilizzato, mentre TIM conviene in fascia bassa, quando il telefono è maggiormente usato.
Facciamo due conti
A questo punto viene spontaneo chiedersi quanto vale in soldoni questa dotta dissertazione. I conti si possono fare applicando un paio di semplici regole statistiche, calcolando il costo ulteriore per ogni telefonata rispetto ad una "al secondo" ideale, pura, senza scatti alla risposta.
- "A scatti": 63.5 lire in più. (Poiché la telefonata può essere interrotta in qualsiasi istante tra uno scatto ed il successivo, dunque mediamente metà scatto è inutilizzato: quindi 127/2=63.5
- "Al secondo" (abbonamenti TIM e Omnitel): 200 lire in più. (è semplicemente lo scatto fisso di 200 lire in più che si paga alla risposta).
- "A scatti Omnitel" (ricaricabili Omnitel): 84+168*(T-3)/T. (Qui la faccenda si complica: T è la durata dello scatto in secondi. Il primo dei due addendi dipende, come sopra, dalla fatturazione "a scatti" (che - si ricorda - sono di 200 lire IVA inclusa). Il secondo deriva dal fatto che il primo scatto dura 3 secondi anziché T. T è uguale a 60*168/costo minuto). Si può anche scrivere: 252-(costo minuto)/20.
In possesso di queste formule, possiamo calcolare il valore di T per cui le due fatturazioni, TIM e Omnitel, hanno lo stesso sovrapprezzo. Questo valore è di 9.69 secondi, ovvero 1040 lire al minuto. Al di sotto di tale valore, conviene la fatturazione TIM; al di sopra conviene quella Omnitel.
Vediamo anche come varia il "sovrapprezzo" della tariffa Omnitel, in funzione della tariffa al minuto (sempre IVA esclusa).
Costo/min. | 170 | 195 | 265 | 295 | 395 | 400 | 450 | 495 | 565 | 595 | 795 | 1595 | 1940 |
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Lit/telefonata | 243 | 242 | 239 | 237 | 232 | 232 | 229 | 227 | 224 | 222 | 212 | 172 | 155 |
Se considerate che questa cifra va aggiunta ad ogni telefonata, si raggiungono velocemente cifre non totalmente trascurabili. Ad esempio, se abbiamo una Omnitel Ricaricabile, e facciamo una telefonata al giorno in tariffa bassa, spenderemo 242*60=14.520 lire al bimestre di "sovrapprezzo". Con un contratto Omnitel o TIM, 200*60=12.000 lire (2.520 in meno); se fosse stata ancora in vita, con la vecchia "a scatti" avremmo speso solo 63.5*60=3.810 lire. Con sei telefonate al giorno, il costo di una ricaricabile e di un contratto (con tassa governativa di 10.000 lire, esente IVA) si equivalgono quasi!
Se abbiamo una "Valore ricaricabile", ad ogni telefonata spendiamo 22 lire in più che con un abbonamento. Con 8 telefonate al giorno, la nostra spesa in 6 mesi sarà gonfiata di 31.680 lire: non moltissimo, ma significativo. La cosa sorprendente, però, è che con una tariffa "a scatti" avremmo risparmiato ben 228.600 lire!
Alla faccia della concorrenza e relativo calo di prezzi!
Conclusioni
Nella struttura tariffaria delle ricaricabili Omnitel c'è un costo nascosto in più, dovuto al modo stesso di fatturare ("scatto alla risposta") che bisogna imparare a valutare; le considerazione esposte permettono farlo esclusivamente in base al numero di telefonate effettuate al bimestre ed al costo al minuto del contratto scelto, a prescindere quindi dalla durata media delle telefonate, che ovviamente sarebbe ben più difficile da calcolare. La differenza rispetto ai contratti non è enorme, ma significativa soprattutto per quelli a basso costo al minuto (Libero ricaricabile). Ad esempio, se si fanno più di sei telefonate al giorno con una Libero Ricaricabile, conviene convertirla in un contratto. Se poi possedete un vecchio contratto Omnitel che utilizza la fatturazione "a scatti", pensateci bene prima di cambiarlo: se fate due conti, potreste scoprire che costa meno di altri apparentemente più convenienti!
P.S. Aggiornamento del giugno 1998: finalmente si è verificata una svolta nella politica marketing di Omnitel con il lancio del nuovo contratto Personal, avvenuta nello scorso aprile. Questo contratto, pur essendo fatturato "al secondo", ha un costo sicuramente inferiore ai precedenti - normalmente perfino rispetto a quelli a scatti "tradizionali". La svolta è testimoniata dal fatto che adesso City Ricaricabile e Personal City (contratto) hanno esattamente lo stesso costo al minuto nelle stesse condizioni; quindi il marketing ha preso atto che il pubblico sa di pagare di più a causa della tariffazione a scatti. Grazie a tutti!
P.S. 2 Wind, il terzo gestore della telefonia mobile, ha deciso di fare concorrenza ai due affermati "colossi" anche sulle 200 lire alla risposta: i contratti presentati all'avvio dell'attività commerciale (dicembre 1998) non prevedono nessun costo per lo scatti alla risposta, ed addirittura conteggiano i secondi "per difetto" (cioè, 30,8 secondi vengono fatturati come 30).