La pompa di calore è ecologica. Il fatto di poterci riscaldare non con il solo bruciare combustibili, ma utilizzando il calore già presente nell'aria più una ridotta quantità di elettricità, significa globalmente ridurre la quantità di calore riversata nell'atmosfera, consumare meno, e non inquinare l'aria delle nostre città. È vero che, per produrre l'elettricità, la centrale elettrica brucia sempre petrolio, ma lo fa in un impianto più grande e quindi più efficiente, costantemente sotto controllo e comunque in quantità inferiore; inoltre lo fa lontano dalle nostre già fin troppo inquinate città. È vero che, producendo elettricità lontano dal punto di utilizzo, una parte di questa va dispersa nell'impianto di distribuzione; ma si tratta di una quota inferiore al 5%, ovvero molto meno della maggiore efficienza della pompa di calore.
C'è poi da considerare che la rapidità con cui la pompa di calore riscalda gli ambienti consente di accenderla solo quando serve veramente; è l'ideale per la seconda casa al mare.
Un discorso a parte merita il problema del buco dell'ozono; le pompe di calore contengono infatti clorofluorocarburi (i famosi CFC) che nuocciono allo strato di ozono. Per fortuna, già da qualche anno i dannosissimi CFC di vecchia formulazione non sono più utilizzati sulle macchine di nuova produzione; il fluido più usato del momento è l'R22, che, pur essendo molto meno dannoso, non è del tutto innocuo. È già pronta una gamma di fluidi per sostituirlo, ma ognuno di essi è inferiore all'R22 in qualche caratteristica. Speriamo che i costruttori riescano a studiare le pompe di calore del nuovo decennio con prestazioni non inferiori alle attuali, o addirittura superiori...
Insomma, sono fermamente convinto che, utilizzando una pompa di calore, si rispetti l'ambiente. A patto di non esagerare troppo con l'aria condizionata... D'estate una temperatura di 25/27 gradi dovrebbe essere già sufficiente a garantire un comfort adeguato.